India del Nord - Arte medievale e architettura: Il tempio Hindu

Arte medievale e architettura: Il tempio Hindu
Il tempio a copertura curvilinea raggiunse l'apogeo nell'XI e nel XII secolo; i tre elementi architettonici destinati al culto hindu - il santuario, il vestibolo e il padiglione destinato ai fedeli - sono posti in successione in un unico asse. Gli esempi più riusciti di questa tipologia si trovano a Bhubaneswar e a Khajuraho.

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on il trionfo del brahmanesimo e in base alle esperienze tecniche acquisite nel campo delle costruzioni in mattoni e pietra, il tempio hindu, di qualunque setta, si avviò in epoca medievale ad un rigoglioso sviluppo, assumendo forme diverse sia a nord che a sud. Secondo le esigenze culturali e rituali, il tempio hindu comprende generalmente un santuario o garbha-griha, un corridoio d'accesso (antarala) e una sala ipostila (mandapa), allineati uno dopo l'altro sullo stesso asse. Il santuario contiene l'immagine della divinità e solo il sacerdote può accedervi; ciò spiega le ridotte dimensioni della cella anche quando il tempio è molto grande. Il corridoio o anticamera serve ai preparativi del rito che il sacerdote deve compiere, mentre nella sala ipostila si svolgono, sotto gli occhi dei fedeli, altre cerimonie o danze sacre in onore della divinità. Questi tre elementi sono stati combinati in modo diverso dagli architetti, mentre è criterio comune che ognuno di essi sia dotato di un tipo di copertura diversa ma rispondente ad un principio gerarchico secondo cui il tetto del santuario deve essere più alto degli altri e più ricco per decorazione.
Il tempio a copertura curvilinea
Il tempio a copertura curvilinea o sikhara è apparso probabilmente intorno al VII secolo e si è diffuso all'inizio del IX secolo nei regni settentrionali, pur differenziandosi nei singoli stili regionali. Tra questi si distinguono due stili principali: lo stile dell'Orissa (India nordorientale) sotto le dinastie Somavarssi e dei Ganga, con la città santa di Bhubaneswar (fine del IX - metà del XIII secolo), e lo stile del Bundelkhand (India centrale), fiorito sotto la dinastia dei Chandela, la cui capitale religiosa, Khajuraho, fu tra le più prestigiose dell'India medievale (IX secolo - inizio del XIV).


Khajuraho - Kandariya Mahadeva Temple
Il tempio a copertura curvilinea raggiunse l'apogeo nell'XI e nel XII secolo; i tre elementi architettonici destinati al culto hindu - il santuario, il vestibolo e il padiglione destinato ai fedeli - sono posti in successione in un unico asse a cui possono aggiungersi sale supplementari disposte sullo stesso asse est - ovest senza soluzione di continuità. Gli esempi più riusciti di questa tipologia si trovano a Bhubaneswar e a Khajuraho. Su un'alto basamento ornato di modanature e decorato di bassorilievi istoriati, la pianta sviluppa molteplici bracci. Al tempio si accede attraverso un'alta scalinata terminante con un portico; da qui si percorre un vano che introduce al vestibolo (ardhamandapa), illuminato lungo i fianchi da finestre munite di balconi e aggettanti verso l'esterno.

Successivamente si penetra in una sala quadrata detta grande vestibolo (mahamandapa o jagamohana), il cui tetto è generalmente piramidale (kadamba), che attraverso un piccolo passaggio (antara) consente l'ingresso al santuario vero e proprio. E' possibile praticare la circumdeambulazione rituale attraverso un corridoio (patha) intorno alla sala e al santuario. In tal modo il tempio si è trasformato in un maestoso complesso ritmato da coperture di differente altezza e dominato dal sikhara del santuario. La perfezione del tempio è completata dalla presenza di figure scolpite a forte rilievo che animano le pareti esterne di una brulicante vita, che muta con il mutare delle ombre e delle luci. Anche l'interno è provvisto di immagini sacre e di bellissimi soffitti i cui sporti sono sottolineati da composizioni decorative geometriche; alcuni soffitti hanno l'aspetto di una cupola con personaggi disposti a raggiera, come il tempio di Kandariya Mahadeo a Khajuraho della prima metà dell'XI secolo. Nello stesso periodo a Khajuraho si incontra un altro tipo di pianta (templi di Visvanatha, di Lakshmana, ecc.): su una comune terrazza rettangolare sono disposti a quinconce (pancayatana) il santuario, situato al centro, e quattro cappelle agli angoli. Questa tipologia (adottata nei paesi dell'Estremo Oriente dove diede origine a superbi esempi tra cui il più notevole lo splendido Angkor Wat in Cambogia), riproduce simbolicamente il simbolo della residenza divina, il Monte Meru che, con le sue cinque cime, è la montagna cosmica perno del mondo.

Anche la forma del sikhara presenta una naturale linea di evoluzione e raggiunge l'apogeo tra l'XI e il XII secolo con il sempre più ardito innalzamento e il proliferare di alte torri decorative in scala ridotta imitanti la struttura principale (anga sikhara), la cui disposizione varia secondo i caratteri degli stli locali. Parallelamente sopravvive anche il sikhara senza torri accessorie in miniatura, aumentando l'altezza come nel tempio di Parsvanstha a Khajuraho.
Templi di Khajuraho
I templi sono costruiti in pietra arenaria e, contrariamente alla consuetudine di proteggerli con mura, a Khajuraho poggiano sul terreno libero, leggermente elevati, quasi nel tentativo di volerli sollevare dalle pene terrene. Degli 85 templi costruiti dai Chandela, oggi ne rimangono solo 22. Le numerose sculture che adornano i templi di Khajuraho sono una delle più alte espressioni artistiche del Tantrismo.
L'erotismo di Khajuraho: Mithuna
Le sculture che adornano le parti superiori dei templi sono rappresentazioni del "mithuna", l'accoppiamento degli dei che genera l'energia vitale. Si possono osservare anche sculture di animali fantastici, danzatrici e ninfe.

Khajuraho - Kandariya Mahadeva Temple: mithuna
Le rappresentazioni nella parte inferiore, vicino alla piattaforma su cui appoggiano i templi, sono invece delle pure e semplici sculture erotiche, una celebrazione dell'amore che tanta parte ha nella vita dell'uomo. Molte sono le ipotesi e le teorie che cercano di spiegare l'erotismo di Khajuraho. Tra le spiegazioni più convincenti c'è quella che ipotizza che queste immagini siano di ispirazione tantrica. Secondo questa tradizione religiosa, uno dei modi per ottenere l'illuminazione spirituale e liberarsi dalle negatività è la gratificazione degli istinti primordiali. Nella ricerca del nirvana infatti, il godimento fisico e l'esercizio spirituale sono entrambi importanti.

 
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