Nel piccolo museo del tempio il Buddha "grasso" che ride, simbolo e augurio di appagamento dei sensi e di tutte le gioie materiali
Il buddha grasso che ride è P'i-pu-tai Ho-shang (che significa Piccolo-monaco Sacco-di-cuoio), abbreviato, per comodità, in Pu-tai. Si tratterebbe d'un lontano seguace cinese del Buddha, vissuto - pare - nel 900 dopo Cristo. Si dice che abbia condotto una vita da gaudente e poi, sazio delle gioie della vita, si sia dedicato con tale impegno alle discipline ascetiche da raggiungere l'illuminazione, meritandosi cosí l'appellativo di Buddha.
Putai è raffigurato come un monaco col capo rasato, ridente ed obeso, che impugna o s'appoggia a un sacco di cuoio - da cui il nome - contenente tutte le gioie terrene. Poiché ha goduto tutti i piaceri dell'esistenza ed ha per giunta conseguito il risveglio, è molto popolare e viene invocato dal popolo perché aiuti a conseguire le gioie materiali e l'appagamento dei sensi unitamente alla realizzazione spirituale.