I buddhisti credono nel kharma e nel ciclo delle rinascite: alla morte di una persona segue la sua rinascita
I Buddhisti credono nel Karma e nel ciclo delle rinascite, secondo cui la morte è seguita dalla rinascita di ognuno, rinascita influenzata a sua volta dalle azioni della precedente vita.
Secondo la credenza vietnamita, le anime dei defunti vagano in una sorta di purgatorio transitorio, chiamato le dieci regioni dell'Inferno, dove vengono giudicate da un giudice o Re dell'Inferno per ciascuna azione sbagliata commessa nel corso della vita; non si tratta di uno stato permanente in opposizione al Paradiso, ma semplicemente di uno stato di transizione per ottenere giustizia per i peccati umani.
Le anime dei defunti dopo la morte fisica vengono portate in questa sorta di "tribunale" e poi attraversano il Nai River Bridge che separa i due mondi. Nel secondo tribunale vengono portate di fronte allo Specchio del Karma per rivivere ogni atto effettuato nella vita, buono o cattivo. Si confrontano il comportamento morale ed immorale per determinare il carattere generale dell'anima sotto giudizio. Nei tribunali successivi, una gamma di punizioni vengono assegnate in relazione ai peccati commessi (omicidio, furto, condotta sessuale irresponsabile, parole false ed offensive, uso di droghe e alcool). Completate le punizioni, gli spiriti rinascono secondo i loro peccati o le loro virtù, in uno dei sei piani dell'esistenza, come descritto nel decimo tribunale.
L'azione retta, onesta e virtuosa permette di rinascere come:
a) un re, un mandarino, b) un ricco o nobile, c) una vedova, una zitella, uno scapolo oppure una persona povera.
Una condotta immorale causa una rinascita in un qualche tipo di animale (uccelli, mammiferi o piccoli insetti). Sul percorso della rinascita, le anime attraversano nuovamente il fiume e ne bevono l'acqua, cancellando ogni ricordo della vita precedente dalla loro mente.