Ho Chi Minh, lo "zio Ho" e le innumerevoli rappresentazioni e ritratti
Ho Chi Minh ("portatore di luce") è lo pseudonimo utilizzato da Nguyen Tat Thanh (1890-1969), fondatore del Partito Comunista Vietnamita e presidente della Repubblica Democratica del Vietnam dal 1946 fino alla morte. Dal 1911 viaggiò in America, Asia ed Europa dove si stabilì per un periodo, iniziando a maturare la sua coscienza politica ed approfondendo la questione dell'indipendenza indocinese. Nel 1920 fu tra i fondatori del Partito Comunista Francese, nel 1923 fu convocato a Mosca per la formazione dell'Internazionale Comunista e da qui in Cina, dove costituì la Lega Rivoluzionaria della Gioventù Vietnamita, il movimento da cui scaturirono il Partito Comunista Indocinese e il Partito Comunista Vietnamita. Fu arrestato all'inizio degli anni '30 dagli inglesi che governavano Hong Kong per le sue attività rivoluzionarie in Francia, Indocina ed Hong Kong. Rilasciato, viaggiò in Unione Sovietica e in Cina e nel 1941, dopo trenta anni di assenza dal paese, tornò in Vietnam, dove contribuì alla fondazione del Fronte Viet Minh, il cui scopo era quello di liberare il Vietnam dal dominio coloniale francese e dall'occupazione giapponese.
Nel 1942 venne arrestato dai nazionalisti cinesi per un anno. Nel 1945, mentre il Giappone si preparava alla resa, Ho Chi Minh guidò la Rivoluzione d'Agosto, con cui i comunisti vietnamiti assunsero gran parte del controllo del paese. Sempre Ho Chi Minh scrisse la dichiarazione di indipendenza del Vietnam che lesse pubblicamente ad Hanoi, nei pressi dell'attuale mausoleo. Poco dopo, il ritorno dei francesi costrinse Ho Chi Minh e i Viet Minh a lasciare Hanoi e dirigersi a nord, sulle montagne, da cui venne organizzata la resistenza armata. Ho Chi Minh guidò per otto anni la guerriglia che terminò nel 1954 con la sconfitta dei francesi nella battaglia di Dien Bien Phu. Fu presidente del Vietnam del Nord fino al 1969, anno della sua morte, senza riuscire a vedere la vittoria del nord sul sud.