Palazzo Reale e Pagoda d'Argento - le impressioni sulla città
Utilizzo queste immagini per descrivere Phnom Penh perchè purtroppo non ne ho altre, in quanto avevamo voglia di mettere da parte la macchina fotografica, abbondantemente utilizzata tra i templi di Angkor, e camminare liberamente tra le vie della capitale gustandoci le atmosfere di questa originale città asiatica: ricordo ancora il fervore dei mercati fino alle cinque del pomeriggio (in Asia si cena presto), le bancarelle con il cibo, i caratteristici ciclò per spostarsi silenziosamente ed ecologicamente tra le vie del centro; ricordo i contrasti tra le zone di "rappresentanza" così ben tenute, e le zone centrali ma più interne, dove le buche sulle strade trasversali sono "normale amministrazione", ricordo i pochi edifici di epoca coloniale che testimoniano l'eredità architettonica lasciata dai francesi (un tempo considerata la più incantevole tra le città fondate dai francesi in Indocina). Il turista può scegliere: il museo nazionale, il Palazzo Reale e la Pagoda d'Argento, i numerosi wat, le moschee, l'architettura coloniale francese, i campi di sterminio di Choeung Ek (a circa 15 km dalla città) o i numerosi mercati, tra cui lo Psar Tuol Tom Pong, dove si possono acquistare capi "occidentali" (veri e contraffatti) a prezzi "orientali". E poi ci sono i locali, i bar con le happy hour, i ristoranti, e il fascino di questa città.