AUYTHAYA - Chedi a campana in mattoni rossi

Foto Thailandia
AUYTHAYA. Chedi a campana in mattoni rossi
AIUTHAYA. Wat Ratchaburana - prang centrale a forma di pannocchia
AIUTHAYA. Wat Ratchaburana -  nicchie con immagini del Buddha in piedi con una mano alzata
AIUTHAYA. Wat Ratchaburana - particolare di un basamento
AIUTHAYA. Vista sulle rovine e sullo sfondo edifici moderni
AIUTHAYA. Abhaya mudra, la rassicurazione
AUYTHAYA. Wat Phra Si Sampet  - I tre chedi
AUYTHAYA. Scala che porta all'ingresso di un chedi nel Wat Phra Si Sampet
AUYTHAYA. Prang centrale del Wat Chai Wattanaram
AIUTHAYA. Bhumisparsa, Buddha che tocca la terra

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AUYTHAYA - Chedi a campana in mattoni rossi
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Chedi a campana in mattoni rossi
Atterrati a Bangkok a circa le una, le due del pomeriggio, appena recuperati i bagagli, ci siamo diretti alla stazione di Dong Muang, proprio di fronte all'aeroporto internazionale di Bangkok, diretti ad Ayuthaya, vecchia capitale del Siam, a circa 86 km a nord di Bangkok.
L'indomani abbiamo visitato il parco storico di Ayuthaya, dichiarato dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità; abbiamo noleggiato delle biciclette insieme ad un'altra simpatica coppia di turisti italiani, Paola e Tullio (che abbiamo poi nuovamente incontrato alle Phi Phi Island) che avevamo conosciuto durante la colazione al Wieng Fa Hotel, posticino con camere pulite e silenziose disposte intorno ad un giardino interno.
Con le nostre biciclette, tutti e quattro ci siamo divertiti a girovagare tra i templi storici di Ayuthaya, che si trovano praticamente ad ogni angolo e lungo i fiumi di questa città dal passato glorioso.
Abbiamo cenato insieme, su un caratteristico ristorante thailandese (Phae Krung Kao) affacciato sul fiume (immancabili i simpatici gechi acchiappa zanzare sul soffitto), imbattendoci anche nel vivace mercato notturno nei pressi del molo, e poi le nostre strade si sono divise per interessi e obiettivi di itinerario non tanto ma un poco diversi, con una promessa però: "seguiremo le indicazioni di Joe Cummings e così ci ritroveremo nelle successive tappe di viaggio". Ricordo che io e Francesco abbiamo riconsegnato la bici tardissimo saranno state circa le dieci di sera (abbiamo continuato a girare tra i templi fino a sera inoltrata insinuandoci in alcuni); al rientro l'unico ad attenderci era appunto il noleggiatore di biciclette.

Auythaya si trova a circa 86 km a nord di Bangkok. Fu capitale del Siam dal 1350 al 1767 quando fu saccheggiata dai birmani. Già all'inizio del XV sec., Ayuthaya era una grande potenza la cui sovranità si estendeva fino ai territori attualmente occupati da Laos, Cambogia e Myanmar. Lo splendore del passato è evocato dalle numerose rovine sparse nella città moderna.
La città moderna sorge alla confluenza di tre fiumi a cui si aggiunge un ampio canale che si snoda attorno alla città; disseminate nella città e lungo il fiume si trovano le rovine dei templi, per spostarsi da una riva all'altra abbiamo fatto uso dei piccoli e lenti traghetti che costano normalmente 1 bat. Il parco storico di Ayuthaya, i cui templi sono stati dichiarati dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, occupa infatti una vasta area in quanto molti templi si trovano nel centro della città ma molti altri sono più distanti disseminati lungo il fiume o in zone più decentrate, quasi in mezzo ai campi. Proprio per visitare anche i templi più decentrati che sono quelli meno turistici e meno affollati e la cui collocazione e scoperta quasi "all'improvviso" rende di sicuro interesse la visita, abbiamo noleggiato una bicicletta.

Uno dei numerosi wat di Auythaya in cui, tra le rovine, è visibile il tipico chedi (luogo dove sono interrate le ceneri dei fedeli) nel più puro stile di Ayuthaya realizzato in mattoni. Questi chedi erano solitamente rivestiti in oro.

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