Storia
La cittadella di Phu Xuan fu costruita nel 1687 presso il villaggio di Bao Vinh (5 km a nord est dell'odierna città) e nel 1744 divenne capitale del Vietnam del Sud, allora governato dai signori Nguyen. Dopo un breve periodo (1786 - 1802) in cui la città rimase in mano ai ribelli tay son, Nguyen Anh, proclamatosi imperatore con il nome di Gia Long, fondò la dinastia dei Nguyen che avrebbe governato il paese fino al 1945. Nel 1885 la città fu accerchiata dai francesi che misero fine a qualsiasi pretesa indipendentista da parte dei vietnamiti.
Durante la guerra del Vietnam le forze nordvietnamite e i viet cong, aggirando il comando americano impegnato a togliere l'assedio di Khe Sanh, si diressero verso Hué, unica città del Vietnam del Sud che i comunisti riuscirono a prendere per circa tre settimane e mezzo. Durante questo periodo di occupazione comunista, vennero trucidati, picchiati a morte o seppelliti vivi circa 300 civili tra commercianti, monaci buddhisti, intellettuali stranieri e persone legate al regime sudvietnamita. Per l'incapacità sudvietnamita di cacciare i viet cong, il generale americano Westmoreland ordinò ai suoi uomini di riprendere la città. Ne seguirono aspri combattimenti durante i quali interi quartieri furono rasi al suolo dai razzi dei viet cong e dalle bombe americane fino a costringere i viet cong a una graduale ritirata dalla città nuova. Nelle due settimane successive vennero bersagliati i quartieri all'interno della Cittadella dall'azione mirata e congiunta dell'aviazione militare sudvietnamita e dall'artiglieria americana. Durante l'offensiva del Tet persero la vita ad Hué 10.000 persone, in gran parte civili, migliaia di viet cong, 400 soldati sudvietnamiti e 150 marines americani.