One: Number 31 - Jackson Pollock, 1950
Pollock raggiunse l'acme della sua produzione nel 1947, quando iniziò ad ingigantire i pennelli e a staccarli dalla tela. La tecnica è quella del dripping (sgocciolamento): dal pennello o direttamente dai barattoli pieni di colore l'artista lasciava scendere gocce che avvolgeva in grovigli. La superficie da dipingere, tela o cartone, spesso di enormi dimensioni, veniva disposta a terra e lavorata su tutti e quattro i lati. l segno proveniva dall'azione di tutto il corpo dell'artista: il colore scendeva libero e governato non dalla gestualità della mano, ma del braccio. Da questa tecnica deriva la definizione di action painting (pittura d'azione).
Così trattato, lo spazio non presentava né centro né periferia e l'immagine, una distesa piatta di filamenti, suggeriva una sua possibile continuazione oltre i bordi. Con questo si intende l'espressione all-over (a tutto campo). Il dipinto nasceva come dichiarazione di uno stato d'animo, di una visione della propria interiorità, ma anche del mondo esterno come ambito d'azione per pulsioni e forze violente.
La tela non era più uno spazio da progettare, ma un campo in cui lasciare agire l'inconscio.
Il risultato pittorico di questa tensione è una pietra miliare nella storia del Espressionismo Astratto.