FATEHPUR SIKRI - Jama Masjid - attraversata la porta orientale Shahi Darwaza si entra nel cortile interno

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FATEHPUR SIKRI. Jama Masjid - attraversata la porta orientale Shahi Darwaza si entra nel cortile interno
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FATEHPUR SIKRI - Jama Masjid - attraversata la porta orientale Shahi Darwaza si entra nel cortile interno
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Jama Masjid - attraversata la porta orientale Shahi Darwaza si entra nel cortile interno
Entriamo nel cortile della Jama Masjid, il sole è tramontato ed è difficile fotografare.
Questa bella e grande moschea, nota anche come Dargah Mosque, presenta elementi persiani e hindu. All'interno del cortile si intravede la tomba in marmo bianco di Shaikh Salim Chishti, costruita nel 1570. Shaikh Salim Chishti fu il mistico che predisse ad Akbar l'arrivo di un erede; per questo la tomba è visitata ancora oggi dalle donne che non riescono ad avere figli. La tomba mostra inoltre dei bellissimi effetti di luce grazie ai pannelli traforati in marmo.

L'imponente Buland Gate (Porta della Vittoria), l'ingresso principale alla moschea, alta 54 m, è accessibile dal villaggio attraverso una ripida rampa di 13 metri di gradini in pietra. Fu eretta per commemorare la vittoria di Akbar nel Gujarat. Nella chiave dell'arco che sovrasta l'ingresso, una citazione del Corano riporta le parole di Gesù: "Il mondo è un ponte: attraversalo, ma non costruirvi sopra una casa. Colui che spera per un'ora, può ben sperare per l'eternità".
Abbiamo potuto vedere poco la moschea perchè siamo arrivati poco prima della preghiera quotidiana.

Torniamo ad Agra, l'indomani alle 8,00 di mattina abbiamo il treno veloce diretto a Jhansi e da qui il bus per Khajuraho. Il treno è partito in ritardo e oltretutto si è fermato per un bel pò di tempo accusando un ulteriore ritardo. Morale della favola: arriviamo a Jhansi e l'ultimo bus per Khajuraho era già partito da pochi minuti. Il tempo previsto era due ore, due ore e mezza mentre il viaggio è diventato di quattro ore più la mezz'ora di ritardo di attesa alla stazione, quanto basta per fare le una. Coincidenza persa: che fare? Dormire una notte a Jhansi proprio non se ne parla perchè i nostri giorni di vacanza stanno terminando e le tappe sono tutte stabilite e precise, ogni variazione vuol dire rinunciare a qualche tappa importante. Così insieme ad una ragazza inglese che avevamo conosciuto in treno, decidiamo di affittare un taxi per raggiungere in giornata Khajuraho. E così abbiamo fatto: contrattiamo il prezzo e saltiamo su un taxi, attraversiamo piacevoli paesaggi (su immancabili strade polverose ma tutto sommato sopportabili per quattro ore di taxi), la compagna di viaggio era simpatica con il suo look e il suo modo di fare tipicamente inglese. Era laureata da poco in letteratura inglese ma parlava molto bene l'italiano avendo trascorso alcuni mesi a Roma per corsi di specializzazione. Arriviamo a Khajuraho alle sei di pomeriggio e ci sistemiamo in un caratteristico hotel, il Surya Hotel molto vicino ai templi, con un bel giardino sul retro e camere di vari prezzi. Affittiamo una sorta di "suite", una camera con bagno molto spaziosa e pulita nell'ala nuova del fabbricato, affacciata sul giardino posto sul retro dell'hotel, un ottimo rapporto qualità prezzo (500 - 550 Rupie a notte con un pò di trattativa). La guida ci dice che all'alba l'hotel offre lezioni gratuite di yoga, chiediamo conferma agli albergatori, è vero, ma noi non ne abbiamo approfittato e abbiamo preferito dormire un pò di più. La colazione non è compresa nel prezzo ma poco importa non è molto buona e si può trovare di meglio.

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