Differenze tra santuari shinto e templi buddhisti in Giappone
Jinja _ santuari scintoisti
In termini architettonici l'animismo si traduce in una grande attenzione alla ciclicità della natura.
Gli edifici sacri dello scintoismo, la religione autoctona del Giappone, si chiamano jinja - santuari. I santuari più antichi erano luoghi sacri delimitati semplicemente da una fune intrecciata, shimenawa. Uno degli elementi più caratteristici del santuario è il torii, la porta del tempio, spesso dipinto di rosso vermiglio. Ai lati della via principale di accesso al santuario si trovano spesso due komainu in pietra, creature simili a leoni di cui una è rappresentata nell'atto di ruggire. Più avanti si trova il chozuya (catino per le abluzioni) con un hishaku (mestolo) che i fedeli usano per sciacquarsi le mani e la bocca versando l'acqua nella coppa della mano. La divinità o kami del luogo è custodita nell'honden, l'edificio principale del santuario in cui non hanno accesso i profani e anche i sacerdoti scintoisti vi possono entrare solo in certe occasioni. Di fronte all'honden si trova l'haiden o sala di preghiera e di fronte a quest'ultima c'è una cassetta per le offerte con un gong e una lunga corda. Lo stile originario dei santuari schinto è caratterizzato da colonne e pareti in legno naturale, chigi cioè i pinnacoli a forcella (corni) che sporgono oltre la sommità del tetto e colonne libere che sostengono la copertura in corrispondena di ciascun spiovente. Più tardi, in seguito all'introduzione del buddhismo i santuari assorbirono elementi dell'architettura religiosa cinese.
La tradizione vuole che i santuari scintoisti vengano ricostruiti ogni vent'anni nello stesso luogo per assecondare l'ideale di rinnovamento e di purezza.
Templi buddhisti
L'architettura religiosa coreana ed in modo particolare quella cinese influenzarono notevolmente l'architettura religiosa nipponica, almeno fino all'VIII secolo quando il Giappone sviluppò un proprio stile.
Nei templi giapponesi più antichi la struttura principale era la pagoda, edificio che rappresenta un'evoluzione allo stupa buddhista indiano (monumento destinato a raccogliere le reliquie del Buddha). La variante giapponese, un'elegante torre di tetti e terrazze sormontata da un'asta, è di influenza cinese.
Nel tempo la pagoda è diventata uno dei tanti edifici che potevano essere collocati all'interno del recinto di un tempio, con la possibilità di aggiungere la torre a tamburo e la fonte sacra.
I templi variano a seconda delle differenti scuole buddhiste e del periodo di costruzione ma tutti hanno in comune il materiale da costruzione: il legno.
Una chiara differenza tra i santuari scintoisti e i templi buddhisti è proprio l'entrata; l'ingresso principale del santuario è il torii, mentre l'entrata principale di un tempio è una porta monumentale con più colonne e telai sormontati da un tetto a più livelli detta mon, spesso sorvegliata dalle statue di imponenti guardiani Nio.