L'arte della ceramica è strettamente legata alla mitologia indiana: si narra che i primi esseri umani siano stati plasmati da Brahma nell'argilla
Gli indiani usano brocche e vasi, lisci e rotondi, per contenere l'acqua che all'interno della ceramica rimane fresca anche d'estate (davvero utile in un paese in cui molte famiglie non possono permettersi l'acquisto di un frigorifero); il collo stretto dei vasi impedisce all'acqua di uscire quando le donne portano le brocche in testa dal pozzo a casa.
L'arte della ceramica è strettamente legata alla mitologia: si narra che i primi esseri umani siano stati plasmati da Brahma nell'argilla ed è per questo che i vasai vengono chiamati prajapati, uno degli appellativi di Brahma. Si narra inoltre che quando Shiva voleva sposare Parvati, mancasse loro la brocca per contenere gli ingredienti di lieto auspicio (acqua e riso) per la cerimonia. E così Shiva creò un uomo e una donna e l'uomo creò la brocca e insieme alla donna diede inizio a una stirpe di vasai. Da qui l'appellativo dei vasai, kumbhar, un nome che condividono con la brocca dell'acqua, kumbh. Solo gli uomini possono lavorare alla ruota per la creazione di vasi e vasellame in ceramica, mentre alle donne è consentito di decorare il vaso dopo che è stato forgiato.