MIHO MUSEUM - La scalinata di accesso simmetrica ed imponente e la componente geometrica del fronte principale
Attraverso questa scalinata raggiungiamo il livello superiore dell'edificio. Ai lati la natura rigogliosa mimetizza i due piani complessivi dell'edificio. La scalinata scandisce, attraverso il rigore della geometria e della simmetria, il percorso di accesso. La simmetria e la purezza delle forme sono esaltate anche dalla scelta dalle sistemazioni a gradoni del verde laterale e dalla scelta dei corpi illuminanti.
Una grande opera voluta da un mecenate
Il museo fu voluto da Hiroko Koyama - discendente dell'antica famiglia degli Shumei - che nel 1989, chiese a Ieoh Ming Pei (l'architetto statunitense di origine cinese famoso per la piramide di vetro antistante il Louvre), di ideare un luogo che ospitasse, su uno dei monti Shingaraki, la preziosa collezione di sua madre Mihoyoko. Non fu facile trovare il modo per far nascere questa costruzione senza intaccare una delle riserve naturali piĆ¹ suggestive del Giappone.
Una grande sfida
La sfida consisteva soprattutto nel trovare una via d'accesso agevole che non deturpasse il paesaggio. La soluzione fu lunga e laboriosa: ci vollero sette anni e oltre centomila camion carichi di detriti, per riuscire a scavare quel tunnel di 200 metri che conduce nelle viscere della collina che ospita il museo.