Nara - prima capitale permanente del Giappone
Fino al VII secolo il Giappone non ebbe una capitale permanente a causa di un'antica regola scintoista che poneva come condizione essenziale che la capitale venisse trasferita dopo la morte di ogni imperatore. Solo nel 646 con la promulgazione della riforma nota come Taika, l'intero paese passò sotto il controllo imperiale e fu fondata una capitale a carattere permanente, che fu appunto l'attuale città di Nara, chiamata allora Heijo-kyo ossia la "capitale della pace". La città fu costruita secondo i criteri urbanistici della cinese Ch'ang-an, capitale sotto la dinastia T'ang, su una pianta a scacchiera con strade parallele entro un'area quadrangolare.
Nel settore settentrionale della città venne edificato il palazzo imperiale, con edifici disposti su un'ampia superficie delimitata da un muro di cinta; dal centro del palazzo partiva l'arteria decumana della città. Con la fondazione di Nara l'architettura ebbe un grande incremento: quella civile si ispirò ai modelli cinesi di edifici residenziali, mentre quella religiosa buddhistica adattò le influenze cinesi alla tradizione architettonica già stabilita nel periodo di Asuka. Nella nuova città vennero edificati numerosi monasteri.
La maggiore realizzazione del periodo Nara resta il Todai-ji fatto erigere dall'imperatore Shomu (701-756) per custodire un colossale Daibutsu (Grande Buddha). In generale l'adozione del buddhismo come religione di Stato esercitò un'influenza duratura sulle arti, la letteratura, l'architettura e le politiche di governo.
Lo status di capitale permanente di Nara durò appena 75 anni dopo i quali la capitale fu trasferita a Kyoto, dove rimase fino al 1868.
Nara è una gradevole cittadina che può essere visitata in un giorno da Kyoto per quelli che sono i siti principali ma che a mio avviso vale la pena di programmare una permanenza un pò più lunga. La si può girare in autobus ma anche in bicicletta, mentre sia il centro che i siti principali nel parco Nara-koen si possono perlustrare a piedi.