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INDIA di Simone Mariotti

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Le contraddizioni dell'India che prova a crescere restando se stessa

Alice mi raccontava:
''Mi piace stare nel Kerala, però è difficile trovare il lavoro, perchè siamo tanti, e a Delhi ci sono più opportunità. Ma il mio sogno è di ritornare in Kerala e di fare qualcosa per le donne e per i bambini. Là molte donne sono infermiere perché c'è tanta possibilità di lavoro sia l'estero che all'interno. Ma molte di loro vanno all'estero per lavorare, così hanno la possibilità di aiutare le loro famiglie, e poi hanno la possibilità di guadagnare qualcosa anche per loro''.

Me lo aveva confermato anche uno degli amici di Robert, che dopo due anni come tassista a Chicago, era dovuto tornare per problemi di visto, e anche lui ora coltivava la terra. Mi raccontò anche delle tante contraddizioni indiane, come quella dello stato fortemente comunista, dove però il sistema delle caste è quasi più forte che altrove e della Sanità privata che dilagava, tanto era un continuo fioccare di cliniche e ambulatori.
Ma quel luogo assomigliava un po' alla situazione di serenità che avevo trovato a Munnar nelle piantagioni di tè, una settimana prima, e che ho raccontato tempo fa nella serie di articoli ''5 fermate per il paradiso del te''...

''Ho letto quello che hai scritto'', mi disse Alice, ''ed è vero quello che hai detto: i lavoratori lassù sono più sereni. Perchè vivono ogni giorno con il loro lavoro. E se non si ammalano se la cavano abbastanza bene perché in India lo stato non ci aiuta per la medicina. Quando però si ammalano, a volte per curarsi vendono anche la casa e il terreno, se lo hanno, e dopo tu puoi immaginare... L'India è molto povera però c'è anche tanta ricchezza. Ci sono tanti ricchi, forse più che in Italia, solo che la ricchezza dell'India è in mano a certi ricchi (come Tata, Birla, ecc.). Ma i poveri restano poveri, come hai detto, specialmente nella città. Tutti vengono in città perché trovano qualche tipo di lavoro e possono vivere in qualunque modo. Il problema è che lavorano e magari la sera bevono alcol con quello che hanno guadagnato. C'è ancora troppo disordine in India, però nello stesso tempo c'è un ordine di vita, nelle famiglie, nelle scuole e dappertutto; c'è comunque una bellezza di vivere, una gioia, e la trovi in tante persone... Appu mi racconta ancora di te, sai, è molto intelligente, osserva tutto. Sono contenta che ti sei sentito come in famiglia''.

Alice non abita più lì, ma credo vi tornerà. Ha voglia di provare a migliorare e a cambiare le cose senza cambiare se stessa e la sua cultura, un po' quel che sta accadendo all'India, anomala anche in questo rispetto al recente sviluppo degli altri paesi emergenti. Una sfida impegnativa, che gli indiani, uniti e divisi, arricchiti e impoveriti da mille lingue e culture, per ora stano vincendo a metà.

Per contattare Alice andate su: www.simonemariotti.com
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Dati del viaggio

Le contraddizioni dell'India che prova a crescere restando se stessa

Destinazione: India

Passaporto turistico

Simone Mariotti

Professione:
Promotore finanziario

Simone, classe 1970, riminese, dopo anni passati ad assistere persone che volevano far fruttare i propri risparmi, ha iniziato a scrivere su argomenti di finanza. Ha pubblicato un libro sulla storia della speculazione e il moderno mondo del risparmio dal titolo "Liberi si nasce" e "L'investitore libero". Ambientalista attivo, di ritorno da un lungo viaggio nel Borneo, ha raccontato la sua esperienza nel testo "Non dite a Sandokan che sono stato qui".

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www.simonemariotti.com

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