Le mete non erano solo i raffinati caffè viennesi, i locali notturni o la Vienna classica e neoclassica ma ovviamente, le immancabili architetture Art Nouveau di Wagner e Olbrich, i quartieri razionalisti degli anni '30, le realizzazioni di Hans Hollein o quelle più recenti di Coop Himmelbau e tutto quanto può sognare di vedere un neo architetto appena laureato
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io padre Piero: mi pareva una specie di eroe, o almeno un pioniere, quando da piccola mi raccontava dei suoi viaggi in Europa. Metà degli anni '50: per l'esattezza aveva 17 anni quando, zaino in spalla e passaporto italiano, decise di attraversare, solitario e indipendente, l'Europa. Tra i suoi racconti preferiti (sicuramente tra i miei preferiti), c'era il viaggio in Inghilterra, a 17 anni appunto, a fare la raccolta fragole, e poi le varie mete europee raggiunte attraverso chilometri di autostop: dalle ragazze di Bruxelles ai paesaggi della Normandia (con il suo slogan ripetuto
"son Pierre de Normandie"), dal Big Ben a Capo Nord per il tramonto di mezzanotte fino all'Europa dell'Est, giovane, indipendente, fiero e bello (così si sentiva), con il suo francese e il suo inglese sicuramente invidiabili per un italiano all'epoca.
E forse come si conviene ad ogni mito e ad ogni eroe che si rispetti, io e mio padre non abbiamo mai affrontato un viaggio insieme fuori dall'Italia, tranne che nel 1994, quando, subito dopo la mia tesi di laurea siamo partiti alla volta di Vienna, in pieno clima e festività natalizie, uno dei periodi più belli per visitare le grandi capitali europee.
Stavolta ero io il "cicerone" di viaggio, e le mete non erano solo i raffinati caffè viennesi, i locali notturni o la Vienna classica e neoclassica ma ovviamente le immancabili architetture
Art Nouveau di
Wagner e
Olbrich, i quartieri razionalisti
Tabella di marcia
Anno: 1994
Durata: 6 gg
Periodo: dicembre
Tappe
L'area del Ring
La Secessione
Karlsplatz
Stadtbahn Pavillon
Postsparkassenamt
Il Parlamento
Falkestrasse Uffici
Landstrasse
Belvedere
Hundertwasserhaus
Hietzing e Penzing
Werkbundsiedlung
L'Innere Stadt
Cattedrale S. Stefano
il Graben
Stephansplatz
Haas Haus
Michaelerplatz
Loos Haus
L'Hofburg
Schonbrunn
Stadtbahn Hofpavillon
Schloss Schonbrunn
Chiusa di Nossdolf
Tra il Ring e il Gurtel
Majolika-haus
Wienzeilehauser
Palais Liechtenstein
Hundertw. Chimney
KunstHaus Wien
Chiusa di Kaiserbad
degli anni '30, le realizzazioni di
Hans Hollein o quelle più recenti di
Coop Himmelbau e tutto quanto può sognare di vedere un neo architetto appena laureato. Devo dire che mio padre si è adattato perfettamente al bizzarro itinerario, l'ho visto solo un pò stupito di fronte ai
quartieri del Werkbund e all'edificio residenziale del pittore austriaco
Hundertwasser, e ancora più dubbioso di fronte alle installazioni e performance del
Museo di Arte moderna...ma tutto sommato era preparato!
Siamo partiti in macchina da Firenze, ha guidato lui per tutto il viaggio sia di andata che di ritorno, io ero invece il "navigatore", ma devo dire che la mia funzione è stata espletata per lo più negli spostamenti cittadini. Finalmente un viaggio con un vero hotel, comodo, confortevole, con colazione a buffet, a scelta tra salumi di ogni genere, orange juice, uova, dolci, insomma l'ideale per affrontare con energia le nostre scarpinate quotidiane.
Ricordo le giornate fredde, i tradizionali mercatini illuminati con addobbi natalizi con i loro panini al wustel accompagnati da calde bevande, i souvenir per turisti e ancora i graziosi e ristoratori cafè, con il tè o la cioccolata calda delle cinque del pomeriggio accompagnata da ottime torte e poi le vie del centro, il Prater, i musei di ogni tipo e mio padre in posa davanti ai luoghi visitati, pronto per la tradizionale fotografia turistica...l'opposto di me che amo scattare le fotografie alle architetture e ai luoghi senza dovermi per forza inserire in quel contesto!
Vienna, capitale della cultura di fine Ottocento:
Freud,
Klimt,
Schiller,
Licheinstein e nell'architettura
Wagner,
Hoffman,
Olbrich. Tutti questi personaggi e molti altri ancora si incontrano quotidiamente nei cafè, nei teatri, nelle passeggiate e si scambiano le proprie idee. E' proprio qui a Vienna che l'arte non viene più vista come imitazione della natura ed è qui che si gettano le basi per l'arte astratta. Nel 1897 un gruppo di giovani artisti guidati da Klimt decide di abbandonare le strade della cultura artistica tradizionale e accademica e fonda un gruppo autonomo, la Secessione viennese, nell'intento di collegarsi ai movimenti più avanzati dell'arte europea...ed è da qui che comincia il nostro viaggio.