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LAS VEGAS di Maria Carmelo

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Il nostro viaggio a Las Vegas

La passione per il poker ci ha portati a visitare Las Vegas questo inverno per assistere allo spettacolo del Main Event delle World Series of Poker presso lo splendido Rio Hotel Casinò, una struttura che val bene una visita se vi trovate nei paraggi dell'aeroporto internazionale di McCarran. Las Vegas ha la fama di essere una città molto accogliente ed in effetti è proprio così; già all'arrivo abbiamo potuto constatare l'ottimo servizio, sia allo scalo, sia all'interno della struttura alberghiera e soprattutto nei vari locali che abbiamo avuto il tempo di visitare. La Città delle Luci colpisce subito per lo sfavillio al quale noi Europei non siamo affatto abituati; al di là delle credenze sulla città, questa è in effetti assolutamente particolare nelle stile e non parlo solo delle sue attrazioni principali, ossia i palazzi che ospitano i Casino, ma soprattutto dell'intera struttura della città; un agglomerato che ha saputo resistere alle intemperie del deserto ed all'ostilità della natura ed emergere come un miraggio per il viaggiatore.

Era la prima volta che visitavamo l'America e per me anche il primo viaggio in aereo, per cui non ho grandi ricordi delle scalo se non quello che il servizio bagagli è stato abbastanza rapido da metterci su un taxi nel giro di un'ora e portarci all'albergo. Eravamo un po' storditi dal fuso orario e dalla smania di vedere più cose possibili della città per cui non abbiamo avuto neanche il tempo per sistemare le valige che eravamo già su un altro taxi per un primo velocissimo tour visivo e per il pranzo; abbiamo evitato il buffet del Rio nonostante la fama ed abbiamo preferito mangiare al Panevino, un ristorante italiano che ci avevano consigliato e dove effettivamente abbiamo pranzato divinamente anche se è indubbiamente più suggestivo di notte quando dalla grande vetrata è possibile vedere la città che si accende.

Las Vegas offre una serie di opportunità straordinarie anche senza entrare in un Casino, e dopo aver discusso un po' abbiamo deciso di cercare la Las Vegas alternativa, quella delle piccolissime cappelle per i matrimoni molto caratteristiche e costruite negli stili più disparati, quella delle piccole cittadine limitrofe dove è possibile assistere agli spettacoli dei cow-boy e quella dell'Area 51 verso la quale ogni giorno vengono organizzati dei mini trip che arrivano in punti strategici del deserto.

Ovviamente non potevamo perderci tutti i must della città cosa che consiglio di fare se si ha poco tempo a disposizione perché comunque strutture come il New York-New York e le sue montagne russe all'interno o il Venetian con le sue gondole valgono veramente una visita per la loro imponenza e la straordinaria capacità attrattiva. Per noi Europei l'assenza di monumenti propriamente detti viene compensata dal unicità della città e da un'altra delle attrazioni principali come gli spettacoli; ce ne sono tantissimi anche se noi abbiamo avuto il tempo di vedere solo quello del Cirque du Soleil ed anche se il costo del biglietto era davvero alto, circa 150€, ci siamo goduti ogni secondo di uno spettacolo impressionante. Insomma se arrivate a Las Vegas e non sapete dove mettere le mani vi consiglio, anche se può sembrare un controsenso, di andare a cercare le piccole particolarità, spesso fuori della città, che contribuiscono decisamente a renderla unica. Partire senza aver visitato un casino era improponibile per cui la sera prima del volo, con grande temerarietà, abbiamo sfidato i tavoli verdi del Rio ed abbiamo lasciato Vegas un po' più poveri e molto più ricchi di prima.
 
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Dati del viaggio

Il nostro viaggio a Las Vegas

Destinazione: Las Vegas

Passaporto turistico

Maria Carmelo

 
 
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