Kandariya Mahadeva Temple - il tempio a copertura curvilinea
Il tempio a copertura curvilinea o sikhara è apparso probabilmente intorno al VII secolo e si è diffuso all'inizio del IX secolo nei regni settentrionali, pur differenziandosi nei singoli stili regionali. Tra questi si distinguono due stili principali: lo stile dell'Orissa (India nordorientale) sotto le dinastie Somavarssi e dei Ganga, con la città santa di Bhubaneswar (fine del IX - metà del XIII secolo), e lo stile del Bundelkhand (India centrale), fiorito sotto la dinastia dei Chandela, la cui capitale religiosa, Khajuraho, fu tra le più prestigiose dell'India medievale (IX secolo - inizio del XIV).
Il tempio a copertura curvilinea raggiunse l'apogeo nell'XI e nel XII secolo; i tre elementi architettonici destinati al culto hindu - il santuario, il vestibolo e il padiglione destinato ai fedeli - sono posti in successione in un unico asse a cui possono aggiungersi sale supplementari disposte sullo stesso asse est - ovest senza soluzione di continuità. Gli esempi più riusciti di questa tipologia si trovano a Bhubaneswar e a Khajuraho. Su un'alto basamento ornato di modanature e decorato di bassorilievi istoriati, la pianta sviluppa molteplici bracci.
Al tempio si accede attraverso un'alta scalinata terminante con un portico; da qui si percorre un vano che introduce al vestibolo (ardhamandapa), illuminato lungo i fianchi da finestre munite di balconi e aggettanti verso l'esterno.
Successivamente si penetra in una sala quadrata detta grande vestibolo (mahamandapa o jagamohana), il cui tetto è generalmente piramidale (kadamba), che attraverso un piccolo passaggio (antara) consente l'ingresso al santuario vero e proprio. E' possibile praticare la circumdeambulazione rituale attraverso un corridoio (patha) intorno alla sala e al santuario. In tal modo il tempio si è trasformato in un maestoso complesso ritmato da coperture di differente altezza e dominato dal sikhara del santuario. La perfezione del tempio è completata dalla presenza di figure scolpite a forte rilievo che animano le pareti esterne di una brulicante vita, che muta con il mutare delle ombre e delle luci. Anche l'interno è provvisto di immagini sacre e di bellissimi soffitti i cui sporti sono sottolineati da composizioni decorative geometriche; alcuni soffitti hanno l'aspetto di una cupola con personaggi disposti a raggiera, come il tempio di Kandariya Mahadeo a Khajuraho della prima metà dell'XI secolo. Nello stesso periodo a Khajuraho si incontra un altro tipo di pianta (templi di Visvanatha, di Lakshmana, ecc.): su una comune terrazza rettangolare sono disposti a quinconce (pancayatana) il santuario, situato al centro, e quattro cappelle agli angoli. Questa tipologia (adottata nei paesi dell'Estremo Oriente dove diede origine a superbi esempi tra cui il più notevole lo splendido Angkor Wat in Cambogia), riproduce simbolicamente il simbolo della residenza divina, il Monte Meru che, con le sue cinque cime, è la montagna cosmica perno del mondo.
Anche la forma del sikhara presenta una naturale linea di evoluzione e raggiunge l'apogeo tra l'XI e il XII secolo con il sempre più ardito innalzamento e il proliferare di alte torri decorative in scala ridotta imitanti la struttura principale (anga sikhara), la cui disposizione varia secondo i caratteri degli stli locali. Parallelamente sopravvive anche il sikhara senza torri accessorie in miniatura, aumentando l'altezza come nel tempio di Parsvanstha a Khajuraho.