I Maya e gli Aztechi conoscevano raffinate tecniche di costruzione, producevano opere d'arte che nulla hanno da invidiare alle antichità classiche, erano governati da complesse leggi civili e religiose e possedevano conoscenze scientifiche sofisticate (basti pensare all'elaborazione del calendario solare di 365 giorni che si discosta dal calendario moderno per uno scarto infinitesimale).
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er molti secoli dopo la scoperta dell'America, i luoghi, l'arte, la cultura e le tradizioni degli antichi popoli del Nuovo Mondo sono stati ignorati dagli uomini che non hanno saputo percepire la grandezza delle civiltà d'oltreoceano. Eppure i Maya e gli Aztechi (oltre agli Inca - il popolo
"Figlio del Sole" della Cordigliera delle Ande) avevano saputo creare culture di altissimo livello.
Quei popoli conoscevano raffinate tecniche di costruzione, producevano opere d'arte che nulla hanno da invidiare alle antichità classiche (Egitto, Grecia ecc.), erano governati da complesse leggi civili e religiose e possedevano conoscenze scientifiche sofisticate (basti pensare all'elaborazione del calendario solare di 365 giorni che si discosta dal calendario moderno per uno scarto infinitesimale).
La loro storia venne bruscamente interrotta all'inizio del XVI secolo, quando i conquistadores spagnoli rasero al suolo le loro città, incendiarono i templi, distrussero gl idoli di quelle civiltà e saccheggiarono i tesori, sterminando intere popolazioni. Tutto quello che riuscì a sfuggire alla furia dei conquistadores venne abbandonato, dimenticato e lentamente inghiottito dalla vegetazione delle foreste tropicali.
Solo alla fine dell'Ottocento, grazie all'impegno di esploratori e archeologi, le vestigia delle civiltà precolombiane sono tornate lentamente alla luce e sono stati recuperati grandiosi monumenti e opere d'arte, come
Uxmal,
Chichén Itzá e i grandi centri cerimoniali come
Teotihuacán o
Monte Albán.
Periodi di evoluzione
Il Messico occupa un posto di primo piano nell'ambito della civiltà artistica sviluppatasi nell'America centro-settentrionale e centrale anteriormente alla conquista spagnola.
Nell'arte precolombiana del Messico, come in quella delle altre culture mesoamericane, sono distinguibili tre fasi di evoluzione:
preclassica (dalle origini, anteriori al 1500 a.C., al 50 d.C. circa);
classica (dal 50 al 650 a.C. circa.);
postclassica (dal 650 al 1540 d.C. circa.
Nell'impossibilità di stabilire un criterio unitario di distinzione delle varie culture, in alcuni casi la denominazione delle culture corrisponde all'area geografica di diffusione, mentre in altri il nome corrisponde a quello della popolazione che ha prodotto la cultura corrispondente.
Aztechi
Gli Aztechi o
"genti di Aztlan" giunsero nella Valle del Messico al termine di una lunga migrazione proveniente dalle zone desertiche del paese e nel 1325 fondarono Mexico-Tenochtitlan (l'attuale Città del Messico), capitale del potente impero fino al 1521 quando cadde sotto i colpi dei "conquistadores" spagnoli.
Maya
I Maya occuparono un vasto territorio che comprendeva gli attuali sud-est del Messico, Guatemala, Belize, la fascia occidentale di El Salvador e Honduras per circa 400.000 kmq di superficie, sviluppando una delle più notevoli culture mesoamericane. La cultura Maya, le cui origini risalgono circa al 1500 a.C., raggiunse il suo massimo splendore nel Periodo Classico (250 - 900 d.C.), grazie all'elaborazione del più completo sistema di scrittura dell'America preispanica e ai grandi risultati in campo astronomico e matematico, con l'uso del calendario e della numerazione che prevedeva il concetto dello zero.
Palenque - Tempio de las Inscripciones
Olmechi
Gli Olmechi, il cui nome significa
"abitanti del paese della gomma", abitarono le pianure costiere dell'area del Golfo del Messico, regione ricca di gomma e nota per la lussureggiante vegetazione. La cultura olmeca, la più antica del Mesoamerica, ebbe il suo apogeo nel Periodo Preclassico Medio (1200 - 500 a.C.). Gli Olmechi posero le basi del successivo sviluppo della civiltà del Mesoamerica, elaborando un sistema calendarico e dando vita alla scultura monumentale e ai primi centri cerimoniali, tra cui La Venta, Tres Zapotes e San Lorenzo.
Teotihuacani
Furono gli abitanti di Teotihuacan - in lingua nahuatl
"luogo degli dei" -, la più importante città del Mesoamerica nel Periodo Classico, dal punto di vista economico, politico e religioso, culla di una civiltà evoluta che influenzò tutta l'area ed anche località molto lontane. Teotihuacán, luogo denso di misticismo e simbolismi religiosi le cui architetture e il cui assetto urbanistico scaturiscono da considerazioni di tipo astronomico e religioso, fu uno dei più importanti centri religiosi del Messico antico (nel periodo del suo apogeo era abitata da circa 200.000 persone); sorse nella valle di Anahuac, a poco più di cinquanta chilometri da Città del Messico, tra il II e il VII secolo d.C.. La città venne concepita secondo un grandioso disegno urbanistico che si articolava intorno a un asse centrale, il Viale dei Morti, dominato dalla gigantesca mole della Piramide del Sole, posta nel cuore della via sacra, e dalla grande piramide della luna che si erge a settentrione.
Teotihuacan - Piramide del Sol
Toltechi
Eredi della tradizione teotihuacana, i toltechi svilupparono una società di tipo militaristico che fiorì tra l'850 e il 1165 d.C. circa ed aveva il suo centro principale a
Tula. La cultura tolteca fu particolarmente apprezzata dagli Aztechi ed ebbe ampia diffusione nel Mesoamerica.
Zapotechi
Gli Zapotechi, grandi costruttori e architetti, si stabilirono nella valle di
Oaxaca a partire dal 1500 a.C. e qui fondarono la loro città più importante
Monte Alban. Conobbero il loro periodo di massimo splendore a partire da circa il sec. IV d.C.
Monte Alban - Gran Plaza
La piramide azteca, strumento per i sacrifici
Le piramidi costruite dagli Aztechi su basi quadrate, rettangolari o rotonde, non sono un monumento in se stesse, come le piramidi egizie. La piramide azteca è il supporto del tempio destinato a essere posto sulla sommità, il più vicino possibile agli Dei. Queste piramidi, con numerose piattoforme, si innalzavano talvolta fino a più di trenta metri. Numerose scalinate servivano alla sovrapposizione delle piattoforme, ogni volta di superficie minore; sull'ultima veniva edificato il tempio. Nei giorni dei sacrifici, il corteo di coloro che venivano portati al supplizio saliva lentamente verso la sommità dell'edificio; lassù in alto, a metà strada tra terra e cielo, il sacerdote vestito di bianco strappava il cuore per elevarlo definitivamente con l'anima fino agli dei, mentre il corpo, rimbalzando sui gradini, ruzzolava fino a schiantarsi ai piedi della folla. Il simbolismo era di una terribile evidenza.